La parola “dieta” deriva dal greco e significa “stile di vita”.
I miei pazienti lo sanno, perché lo dico in continuazione.
L’idea che nel mio studio si debba venire quando si è disperati – per una questione di peso o di salute – come ultima spiaggia, perché si uscirà con qualcosa di terribilmente privativo e triste, proprio non mi va giù.
Un’altra cosa che mi scoccia parecchio è, quando ho a che fare con persone che non mi conoscono, che a pranzo o cena, tutti dicono di non guardare nel loro piatto o chiedono a me cosa mangerò. Pensando che io al ristorante chieda la bistecchina con l’insalata!!
Allora, mettiamolo in chiaro una volta per tutto:
dieta non è mangiare petto di pollo scondito e spinaci al vapore senza sale
dieta non è privarsi di ogni gioia a tavola per rientrare nei jeans
dieta non è smettere di uscire con gli amici altrimenti non si dimagrisce
dieta non è intristirsi a tavola finché non si torna nella taglia desiderata
dieta non è seguire un protocollo nutrizionale fino al prossimo esame del sangue per vedere come va il colesterolo
Una cosa molto importante da ricordare sempre è che
dieta non è solo quello che mangi
Dieta è
- le scelte nutrizionali che fai
- le scelte che fai al momento della spesa
- come decidi di cucinare i tuoi pasti
- con chi consumi il tuo cibo
- gli orari in cui mangi
- i piatti e le posate che usi
- se usi integratori, quali assumi
Ma dieta è anche:
- come affronti la giornata
- le persone che decidi di avere nella tua vita
- l’attività fisica che fai e quanta ne fai
- le tue ore di sonno
- le tue ore di svago
- le cose che ti piace fare e il tempo che dedichi a queste
- i pensieri che ti accompagnano nei vari momenti della giornata e a quali presti attenzione
- le scelte che fai e quelle che non fai
Quindi, cosa aspettarsi da un incontro con me?
Sicuramente un protocollo nutrizionale (e includo quello di integrazione in questo), ma che cerco di creare tenendo conto della tua situazione di salute e della tua vita.
Non è necessario mangiare cibi tristi e sconditi per tutelare e migliorare la nostra salute, ma è importante scegliere quali e quanti cibi mettere a tavola.
Sicuramente io chiedo di cercare di organizzare i pasti e la spesa, ma lo faccio, appunto, perché tu inizi a prenderti cura di te e a dedicare le giuste attenzioni alla tua alimentazione.
Questa è la cosa più importante: iniziare a pensare a come ci nutriamo come modo per prendersi cura di sé.
Un atto di amore e attenzione verso di te.
Ed è una cosa importantissima.
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I controlli sono fondamentali nel percorso insieme.
Abbiamo parlato di come è strutturata la prima consulenza in un altro articolo (clicca sul testo evidenziato se lo vuoi leggere o rileggere).
Vediamo cosa succede durante le visite di controllo:
- ti chiedo come stai, come hai passato il periodo tra l’incontro precedente e quel momento
- ti chiedo se hai delle domande – una qualsiasi domanda – sullo schema alimentare e di integrazione, su come ti senti, su cosa è successo
- ti misuro, così, numeri alla mano, possiamo prendere decisioni
- ti spiego cosa è successo al tuo corpo alla luce delle misure e di cosa mi hai raccontato
- a seconda di come sono andate le misure e i cambiamenti che mi hai racontato tu , decido se è il caso di cambiare qualcosa nello schema nutrizionale e/o in quello di integrazione
- ti spiego il perchè non cambio nulla o cambio qualcosa e cosa
- prendiamo un appuntamento per il controllo successivo
- come sempre, ti faccio la fattura, che è detraibile in dichiarazione dei redditi e che mi devi saldare con bancomat o carta di credito
Quindi…a cosa servono i controlli?
Sicuramente non a pesarsi sulla mia bilancia
I controlli non sono una cosa di due minuti per controllare il numero del peso. Sono degli incontri strutturati, utili a farmi domande, raccontarmi cosa ti è successo, a fare modifiche se servono, a capire a che punto sei.
C’è una cosa molto importante che ho bisogno di dirti:
A me non interessa se hai seguito no il piano che ho pensato per te,
non sono qui per giudicare nessuno.
Sono qui per aiutarti e se non ci vediamo regolarmente, o se non mi vieni a raccontare eventuali problemi, non posso farlo
Se sposti i tuoi controlli, o li cancelli, perchè non hai seguito lo schema che ti ho proposto, non ti aiuti.
Perchè senza incontrarci regolarmente, io non posso fare nulla per supportarti e ccompagnarti lungo il tuo percorso di cambiamento verso una versione migliore di te:
quella in salute.
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Sto approfittando dei ritmi ancora rallentati degli ultimi giorni di vacanza per cucinare per alcuni progetti. Era tanto che non cucinavo con qualche obiettivo che non fosse sfamarmi.
Quindi, ho voluto preparare questo pan brioche super morbido e molto facile. Non ho usato ingredienti particolari, ma quelli classici delle torte casalinghe e del lievito di birra.
Questo perché non c’è sempre bisogno della ricetta “healthy“, “fit” o chissà cosa.
Mi piacciono gli impasti, mi piace preparare lievitati, mi rilassa molto.
Pan broche morbidissimo
Ingredienti
500 g di farina tipo 1
50 g di zucchero
50 g di burro
300 ml di latte intero
un pizzico di sale
lievito – non quello per dolci vanigliato: di birra, di birra secco, pasta madre (io ho usato quello di birra secco, va bene anche il lievito madre, calcolate la quantità in base alla farina)
Procedimento
Se partite dal lievito di birra, scioglietelo in un po’ di latte tiepido.
Impastate farina, latte, lievito e zucchero. Tagliate a dadini il burro e aggiungetelo per ultimo. Impastate (se avete l’impastatrice vi aiuta molto, io non l’ho e quindi ho fatto a mano), almeno una quindicina di minuti, in modo da ottenere un impasto liscio e che si stacca dalla ciotola.
Lasciate lievitare fino al raddoppio. Qui i tempi dipendono dal lievito che avete deciso di usare: circa tre ore per il lievito di birra, almeno 12 per il lievito madre.
Create dei cordoncini dall’impasto e intrecciateli. Io solitamente lo intreccio a 4 cordoni, ma va bene anche a 3.
Mettete la treccia in uno stampo da plumcake imburrato, coprite con un canovaccio e fate lievitare almeno un’altra ora per il lievito di birra e almeno altre tre ore per il lievito madre.
Spennellate con un poco di latte e infornate a 200° per circa 30 minuti – ogni forno è diverso.
Ed ecco il vostro pan brioche morbidissimo! dura circa una settimana se ben chiuso, io lo mangio a colazione con burro e confettura, con la spalmabile di nocciole ed è molto buono anche leggermente tostato in forno o nel tostapane!
Su instagram trovate il reel con il procedimento passo-passo!