Il vetro è un materiale dall’uso antichissimo che esiste in natura.
Si forma quando piccole particelle di quarzo si fondono a causa di alte temperature (il calore di un’eruzione vulcanica, un fulmine che cade su di una spiaggia quarzica) e si solidificano poi. È un fluido solidificato.
Già in Mesopotamia 9000 anni fa l’uomo aveva capito come produrre il materiale che già conosceva e usava perché reperibile in natura, pensiamo per esempio alle punte di ossidiana per le lance o ai raschietti dello stesso materiale che si ritrovano in reperti preistorici.
Il manufatto di vetro lavorato più antico che conosciamo oggi è una piccola coppa egizia colorata custodita al museo di Monaco di Baviera e risale al 1500 a.C
Il vetro è plasmabile, resistente e impermeabile, inodore e insapore, consente quindi di conservare unguenti, cosmetici, profumi, cibi, bevande senza alterarne le proprietà organolettiche.
Non viene prodotto con materie prime inquinanti, può essere riutilizzato pressoché all’infinito e si ricicla numerosissime volte, pertanto è considerato un materiale “pulito”.
Ve ne parliamo oggi, non tanto per la sua storia affascinante, che si intreccia con quella dell’Uomo moderno, ma per il suo utilizzo in cucina e il suo impatto ambientale minimo grazie alle sue qualità fisico-chimiche che consentono di riciclarlo in modo molto efficiente.
Innanzitutto il vetro non brucia se riscaldato, non produce perciò gas serra e consente di risparmiare energia rispetto al riciclaggio di altri materiali. Inoltre, il suo riciclo cosi energeticamente conveniente consente di
risparmiare sull’utilizzo di altri materiali, piu inquinanti e piu dispendiosi da trattare negli impianti di riciclaggio.
Separarlo dagli altri rifiuti al momento della raccolta differenziata gia a casa ci permette di garantire e aumentare il volume di questo processo di riclaggio ritenuto ecologico. Per darvi qualche numero: ogni tonnellata di rottame rifuso permette di risparmiare 1,2 tonnellate di materie prime e circa 100 Kg di combustibile.
Il vetro è il materiale ideale per conservare i cibi, le bevande, gli olii nelle nostre dispense e nei nostri frigoriferi. Come dicevamo, non trasmette sapori e odori al proprio contenuto ed è impermeabile, possiamo quindi usarlo per i solidi e per i liquidi.
Eccovi qualche consiglio pratico, oltre alla classica conservazione dei biscotti
- i vasetti dello yogurt o comunque quelli piccoli possono essere usati per portare al lavoro uno snack a base di frutta secca
- i vasetti della marmellata si possono usare per conservare in frigo gli spicchi dei limoni
- i vasi grandi, quelli per esempio delle confezioni famiglia di olive, possono essere riempiti a strati con il nostro pranzo da portarci in giro: sotto i cereali, poi la verdura, sopra il formaggio o la carne. In un altro piccolo vaso porteremo olio, pepe, sale e aceto e condiremo così la nostra insalata mista al momento del consumo
- per portare con noi le uova sode possiamo usare i vasi un poco più panciuti
- per le spezie, il sale, lo zucchero i vasi in vetro sono l’ideale per la conservazione in dispensa
- quelle che erano le bottiglie della birra, se verde scuro o marrone, sono molto comode per porzionare l’olio di oliva comprato in lattine da 5 o 10 litri al frantoio
- in frigorifero per riporre gli avanzi dei pasti, scegliendo i vasi in base a forma e dimensione
- il brodo si conserva molto bene in freezer nei vasi di vetro (attenzione a non riempirli fino all’orlo)
Avete l’abitudine di riutilizzare i contenitori in vetro e di separarlo nella vostra raccolta differenziata domestica?
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Francesca De Filippis – Biologo Nutrizionista Bologna
Dott.ssa Livia Galletti Biologo Nutrizionista