54 settimane con #SaveHumansThursday per parlare dell’impatto ambientale del cibo su
Francesca De Filippis – Biologo Nutrizionista Bologna e
Dott.ssa Livia Galletti Biologo Nutrizionista
Eccoci alla #settimana10: Cambiamenti climatici e cacao, quale futuro?
Abbiamo visto due settimane fa (per rileggere l’articolo, clicca qui) che il cioccolato ha un impatto ambientale non trascurabile, oggi cercheremo di capire quanta inflenza abbiano i cambiamenti climatici sul cacao.
I cambiamenti ambientali repentini che sono in atto in questo periodo della storia del pianeta Terra, anche accelerati dall’azione dell’uomo, stanno mettendo a rischio la sopravvienza di numerose specie di viventi. Non solo animali, dei quali magari si sente parlare più spesso, ma anche di vegetali. Il cacao, cibo degli dei per le antiche opolazioni Precolombianee e per Linneo che gli ha dato il nome con cui è classificato in botanica, è uno di questi.
Il cacao (Theobroma cacao ) è un albero sempreverde i cui fiori e frutti crescono direttamente sul tronco. Le piante selvagge sono un poco più basse di quelle coltivate, che raggiungono gli 8 metri.
Le piante di cacao iniziano a fiorire due volte all’anno dopo il terzo anno di vita e dopo il quinto divengono produttive. Vengono coltivate tra il 20 parallelo nord e il 20 parallelo sud e le tre aree principali sono
America con i cacao messicani, brasiliano e venezuelani
Asia con i cacao indonesiani e quelli srilankési
Africa con i cacao ghanesi, camerunensi, nigeriani, avoriani e malgasci
Le piante selvatiche sforano un poco da quest’area geografica, ma non di molto.
L’Africa occidentale riesce a soddisfare il 70% del mercato del cacao attuale, ma è anche la zona di coltivazione più a rischio a causa dei cambiamenti climatici che stanno mettendo in pericolo le coltivazioni. Secondo Il Centro Internazionale per l’Agricoltura Tropicale (CIAT https://ciat.cgiar.org), che promuove azioni, politiche e interventi di agricoltura sostenibile nelle aree tropicali, allo scopo di massimizzare i benefici nutrizionali e per la salute dei semi e delle coltivazioni, entro il 2030 le piantagioni di cacao africane saranno quelle più colpite dall’aumentare delle precipitazioni e delle temperature.
La World Cocoa Foundation (http://www.worldcocoafoundation.org) , una organizzazione non governativa e senza scopi di lucro che raccoglie varie figure coinvolte nella produzione di cacao: coltivatori, trasformatori, distributori, commercializzatori, ha intrapreso una serie di azioni per rendere tutto il settore del cacao “resiliente”, in grado cioè di adattarsi e sopravvivere ai cambiamenti del clima.
All’ultima Conferenza sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite (COP23), tenutasi a Bonn a novembre 2017, il Gana e la Costa D’Avorio, come abbiamo visto tra i principali produttori di cacao, hanno annunciato che il programma per fermare la deforestazione è uno stadio molto avanzato. Questo programma è un esempio virtuoso di collaborazione pubblico-privato nell’interesse del nostro Pianeta e di noi consumatori.
Tra le azioni principali di questo framework, c’è l’obbligo di un impegno vincolante dei partecipanti di non convertire più nessuna quota di foresta in piantagione di cacao. In Ghana questo è già realtà dal 1 gennaio 2018.
Inoltre, viene richiesto che le coltivazioni nelle zone del cacao vengano diversificate il più possibile, per garantire anche ai lavoratori un introito economico e delle condizioni di vita più vantaggiosi.
Riassumiamo?
La produzione di cacao è un processo costoso, economicamente ed ecologicamente. L’impatto ambientale del cacao ha fatto sì che ora gli ambienti in cui esso viene coltivato siano così influenzati negativamente dai cambiamenti climatici che sarebbe impossibile continuarne la coltivazione. Le deforestazioni messe in atto per poter piantare sempre più piante di cacao espongono le piante stesse ad alluvioni e all’innalzamento della temperatura globale.
I paesi, le aziende produttrici e che commercializzano il cacao e che lavorano sotto l’egida della World Cocoa Foundation hanno già iniziato a mettere in atto azioni concrete per salvare l’ambiente del cacao e continuare a consentirne la produzione.
Dalla nostra, non possiamo che augurare loro e augurarci che tutti i loro progetti vadano a buon fine e che si possa porseguire a gustare un alimento così buono e con alcune proprietà nutrizionali proprio interessanti.
Vi aspettiamo giovedì prossimo!
Per saperne di più su #SaveHumansThurdsday
Francesca De Filippis – Biologo Nutrizionista Bologna e
Dott.ssa Livia Galletti Biologo Nutrizionista
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